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(pubblicato il 31/12/2007)

 

Le arti marziali si differenziano dalle discipline di combattimento, soprattutto nel pensiero di base.
Nelle arti marziali il combattimento dovrebbe rappresentare il veicolo per sperimentare a diversi livelli sé stessi, mentre negli sport di combattimento, il traguardo è essere vincenti nello scontro. In verità questa differenza di pensiero di base, esiste solo dove c’è diversa consapevolezza, mi chiedo infatti dove sia la linea di demarcazione, per chi è consapevole dei fini e dei mezzi ed è in grado di ribaltarli a suo piacimento, per scorrere nell’esperimento stesso.
Addirittura capita a volte, di vedere più sincerità in chi pratica solo per diventare bravo e non si risparmia per raggiungere tale obiettivo che è puramente egoico, ma che potrebbe evolvere in qualche cosa d’altro in qualsiasi momento.
Al contrario capita invece che cultori delle arti marziali cosiddette pure, percorrano strade fumose, talmente nebbiose che l’idea marziale di base viene perduta, e la sperimentazione può avvenire solo in una sorta di teatrino familiare.
Perché allora non scegliere un altro veicolo? Forse perché ciò è una realtà diffusa in ogni campo.
Sono convinto che l’Arte Marziale sia per la persona che lo vuole e che perciò si dà senza riserve, un mezzo eccezionale, e sono altresì convinto che il suo cancro sia l’assenza di sincerità, che crea pigrizia mentale, perciò l’impossibilità di vedere.
Personalmente per impossibilità di vedere intendo la capacità di vedere , solo ciò che si vuol vedere.
È lo stesso per il vivere di tutti i giorni, basta osservare ed osservarsi per rendersene conto.
In questi anni, la continua evoluzione del mio studio marziale ha allontanato una decina di persone, ed altre ne ha avvicinate. Ciò, è il normale avvicendamento delle cose, tuttavia è stato interessante osservare le varie modalità di azione, che sono le stesse che si riscontrano nell’azione del combattimento e della quotidianità.
Alcuni di essi, preso atto del disagio, mi hanno parlato ma la maggior parte sono letteralmente spariti e la cosa più interessante è, che hanno delegato la spiegazione ad un messaggio, ad una mail, che per tutti, pareva essere stata scritta sempre dalla stessa, identica persona.
Credo che questa sia una cosa eccezionale perché mette in risalto meccanismi comuni e radicati ai più, e capire i meccanismi è come vedere i principi nella pratica.
L’arte marziale è oggi intrisa di queste bonarie contraddizioni, il motivo probabilmente sta a monte.
Il mondo moderno occidentale ormai da un 50-60 anni è alla ricerca di visioni alternative della vita ed ha cercato in altre culture, strade che potessero dare benessere psico-fisico o filosofico-intellettuale oppure spirituale.
L’informazione corretta però, probabilmente è stata compresa veramente da pochi preparati per riceverla, mentre la maggioranza, me compreso, ha bevuto l’adattamento e l’ovvia distorsione del messaggio iniziale. Non intendo assolutamente entrare nel giudizio, ma prenderne atto.
Nella pratica marziale le implicazioni sono tante, la distorsione del messaggio delle forme, la mera ripetizione di gesti senza comprendere i principi e l’energia che li muove, tutto questo infatti non ha più creato nuovi veri kata, nuovi veri maestri.
La stessa cosa secondo me, è accaduta nella parte filosofica del messaggio arrivato da altre culture. Gli anni novanta sono stati l’apice con il movimento new age, e anche qui le implicazioni sono storia recente; dal pensiero positivo ai paradisi artificiali che anche qui non hanno generato mistici o santi, ma predicatori di spiritualità comunque spesso affiancata ad addittivi chimici o comportamenti sessuali liberi, interpretazioni filosofiche o credenze religiose, cibi che depurano anima e corpo.
Probabilmente è così che è stato modificato il messaggio, lo abbiamo adattato al nostro sogno per rafforzare il sogno stesso; in effetti solletica la fantasia l’idea di un’arte guerriera esotica e mortale, che può uccidere o guarire, i cui movimenti micidiali sprigionano un’energia misteriosa e sono la mappa di antichi sistemi filosofici, un labirinto di simbolismo per raggiungere verità celate che possano darci la certezza di essere immortali.
Incredibile vero? Non è un vero e proprio sogno? Sì lo è? E la cosa più incredibile che tutti gli ingredienti sopra menzionati con voluta confusione, sono la sola cosa reale.




 

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