:: il tesoro più prezioso ::

(pubblicato il 01/01/2019)

Le Arti Marziali stanno attraversando un periodo difficile, credo sia il risultato di circa un decennio di improvvisazione, sono apparsi dal nulla eserciti di maestri senza un vissuto, che insegnano tutto ed il contrario di tutto , questo mondo fatto di combattenti che non hanno mai combattuto, ha perso ogni credibilità, e rischia di trascinare con sé, anche chi da sempre si muove con passione e serietà.
Non esiste più ricerca, si vendono corsi che promettono la certezza di difendersi, a persone che non avranno mai la possibilità di farlo, insegnate da altrettanti improbabili ed improvvisati insegnanti; una bugia colossale portata avanti da qualcuno per lucro, da qualcun altro per semplice ego, per sentirsi importante, la motivazione della passione è una scusa, l’ennesima bugia, perché la passione ti spinge prima di tutto a studiare,a viaggiare, a metterti in gioco, a sudare, a lanciare il cuore oltre l’ostacolo.
Studiare è faticoso è più facile cercare di copiare, magari dietro allo schermo di un pc.
Sudare non serve più, condizionare il corpo è inutile, la preparazione fisica è faticosa, non importa se ci troviamo in una forma fisica da trattoria, basteranno le improbabili combinazioni tecniche imparate insieme ad un compagno collaborativo, per vincere qualsiasi aggressore. Fare scambi sinceri in palestra? prendere colpi ? siamo impazziti?
Rischiamo di farci male.... E poi i dolori alla schiena .... Il giorno dopo i muscoli indolenziti..... vogliamo avere tutto sotto controllo ... insomma, l’atteggiamento ideale per intraprendere un percorso di sincerità.
Abbiamo mille altre priorità ma ci domandiamo se il programma sia funzionale, come faccio a diventare bravo? Perchè se non lo divento, mica è colpa mia, di certo sarà colpa del programma; ma ci facciamo la domanda sbagliata: non dobbiamo chiedere come fare a raggiungere gli obiettivi, la domanda è la seguente: come faccio a trasformarmi nella persona adatta a raggiungere gli obiettivi prefissati.
La tecnica memorizzata senza stress, senza dolore, senza lavoro sincero, senza preparazione fisica e psicologica è l’oppio di chi vuole imparare a combattere facendo finta di combattere; occorre plasmare e condizionare corpo e psiche attraverso dei principi, occorre costruire una struttura consapevole, forte, fluida, capace di adattarsi, che si muova attraverso delle strategie semplici ed applicabili.
Significa mettersi continuamente in discussione, ed è faticoso non solo sul piano fisico, ti ritrovi logorato anche mentalmente e psicologicamente, perché spesso ti ritrovi impantanato, perché ti stai muovendo in sentieri poco segnati, perché l’errore è sempre in agguato .
Quale è la ricompensa per il ricercatore serio, che nonostante gli errori ritrova sempre una via da percorrere? La risposta mi viene sincera dal cuore: i propri Allievi, quelli che non ti chiedono nulla se non praticare, quelli che una scusa non la trovano mai, quelli che continuamente si mettono in gioco, quelli che si asciugano serenamente il sangue dal labbro spaccato, quelli per cui cerchi di essere sempre all’altezza per ripagare la loro fiducia .
Gli Allievi, proprio quelli che più di ogni altro sono i miei Maestri, sono quelli che non puoi ingannare, sono quelli di cui ti senti orgoglioso.
Gli Allievi, il motore del tuo progetto, sono il laboratorio e anche l’esperimento, sono lo specchio in cui un insegnante dovrebbe guardarsi riflesso.
Gli Allievi, la mappa del percorso, a volte ci si perde, poi si analizzano i progressi, gli errori, le mancanze, i successi e si ricostruisce una via per proseguire.
I nostri gloriosi antenati dicevano: Aut inveniam viam aut faciam.

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