Dojo Nami
:: il karate ::
le origini gli stili stile Makotokai
:: il nostro dojo ::
chi siamo dove siamo il Maestro
:: i corsi ::
corsi adulti corsi bambini regole del dojo
:: articoli ::
lista completa i più recenti i più letti
:: community ::
contattaci newsletter forum
:: sei in dojonami » articoli

 

:: Difesa Personale - la risposta ::

(pubblicato il 28/01/2018)

 

Ho avuto già modo di affrontare il tema della difesa personale, così di moda ultimamente;
aggiungo qualche semplice riflessione,maturata grazie a recenti esperienze.
Premetto che non è mia intenzione criticare approcci differenti, e sottolineo che si tratta di valutazioni personali, verificate, ma comunque personali.
Sono sempre più convinto che lo studio della difesa personale debba essere fondato sulla semplicità e sulla costruzione di abilità reali, che poco hanno a che vedere con combinazioni tecniche complesse, provate su un piano di lavoro prestabilito; parlo di applicazioni di forme, settori, combinazioni attacco,parata e risposta.
Materiale,questo, interessante per lo studio di un’arte marziale ,ma cosa completamente differente.
In questo articolo, mi riferisco all’affronto fra due individui entrambi disarmati; già questa situazione è purtroppo improbabile, poiché da sempre, il predatore è attrezzato dalla natura ( o si attrezza) prima di attaccare la preda.
State forse pensando che in ogni corso di difesa personale, si studino tecniche di disarmo di coltelli, bastoni, perfino armi da fuoco? ..... spero di no .... Insegnare una materia del genere ed avere delle certezze è cosa impossibile, ma insegnare a disarmare a mani nude, un aggressore armato e deciso, è cosa inqualificabile, basterebbe provare.
Pertanto affrontiamo questo discorso tralasciando le armi, se interessati si può affrontare seriamente anche quell’aspetto, ma cambia totalmente il piano di lavoro, le attitudini e le attrezzature necessarie. Questa è un’altra storia.
Torniamo a noi: ho esordito scrivendo che per far fronte ad una aggressione devo avere a disposizione strumenti semplici e risolutivi ed un atteggiamento mentale che mi permetta di gestire la spiacevole situazione.
Un corpo capace di adattarsi, una mente lucida,e un impatto formidabile, sono secondo la mia esperienza il modo che dà più garanzie ( e non esistono garanzie nel contesto di un’aggressione).In sintesi: capacità di creare impatto, colpire, colpire pesante, colpire per ultimi..
Non ci sono mosse e contromosse che possano far desistere un predatore, occorre ferirlo, occorre ferire in maniera decisa la sua voglia di attaccarci.
Chi decide di attaccarci lo farà in maniera violenta, non si fermerà ad aspettare la nostra risposta, sarà feroce e senza pietà; non potremo contare sulle combinazioni prestabilite provate con il nostro compagno collaborativo in palestra. Gli attori di questa spiacevole esperienza saranno la paura e l’imprevedibilità; molti hanno paura del dolore, ma quello si sentirà quando tutto sarà finito.
Pertanto devo costruire una risposta altrettanto determinata, più potente ed incisiva, che vada a minare la volontà dell’aggressore.
Per questo motivo, cari Allievi il pilastro del nostro lavoro è lo studio dell’impatto, a volte noioso, a volte ripetitivo, ma io credo a questo, credo alla sincerità del sentirsi una mazzetta da muratore al posto della mano; tutti danno per scontato il gestire l’impatto, ma sappiamo molto bene che così non è.
È uno studio affascinante e senza fine, che ha bisogno di qualità che devono essere costruite con consapevolezza.

 

torna su

 

:: links italia ::
Kyokushinkai Makotokai Tokitsu
:: links estero ::
Koryu-uchinadi Ikakarate